Medici in pensione? Macché: vogliono continuare a lavorare!

Dopo tanti anni di sacrifici, duro lavoro, turni massacranti e formazione continua, arriva finalmente il momento “fatidico”: la meritata pensione. Tanto sognata e tanto desiderata, si, ma a quanto pare non da tutti.

I nostri cari e - a questo punto- instancabili dottori  scelgono di restare a lavorare anche dopo l’età-soglia che consentirebbe di andare in pensione.

Lo conferma anche il bilancio stilato nel 2016 dall'ENPAM (cassa di previdenza dei camici bianchi). Solo il 18% dei medici di famiglia e ambulatoriali fa effettivamente richiesta di pensionamento. Ad un'occhiata superficiale questa sembrerebbe un'eresia. Ma è invece interessante chiedersi perché proprio questa categoria professionale sia così restìa a lasciare il posto ai propri successori.

E noi ci proviamo proprio in questo articolo. Iniziamo con il dire che il mestiere del medico è una vera e propria vocazione.  Questo significa che il desiderio di aiutare il prossimo non si esaurisce con il termine dell’attività lavorativa. Dover rinunciare alla missione di una vita non solo è difficile, ma anche estremamente complesso dal punto di vista emotivo. Passiamo poi ad un altro aspetto, ovvero la paura del cambiamento. È risaputo che con gli anni si tende a diventare sempre più routinieri e a odiare gli stravolgimenti. E qui si tratterebbe di modificare completamente uno stile di vita, tra l’altro gratificante, per addentrarsi in una nuova realtà che potrebbe non essere proprio come se la immaginano, o almeno la paura è quella. Avere tempo libero significa anche cimentarsi in qualcosa di nuovo, reinventarsi. Spesso, il poco tempo a disposizione impedisce di coltivare degli interessi extra lavorativi o comunque, anche se questi sono presenti, non riusciamo a ritagliare per loro il giusto spazio. Avere la giornata a disposizione ci costringe a capire cosa ci piace fare, e a trovare il coraggio di tentare “qualcos'altro” con il rischio di non sentirsi soddisfatti o adeguati, come lo eravamo invece nel nostro lavoro, o di iniziare da zero. Certo, l’alternativa sarebbe quella di passare le giornate seduti sul divano a guardare la televisione. Ma per un medico sempre attivo e in movimento non è la strada giusta per godersi la pensione! Cosa fare quindi? Di certo, il ricambio generazionale è inevitabile, seppur “rimandabile”. Ma tanti giovani medici sono in attesa che si liberino posti occupazionali per iniziare a crescere nella propria carriera. Magari, si potrebbero sviluppare delle “sessioni motivazionali” o dei meeting appositi per aiutare tutti i professionisti che si avvicinano alla pensione ad accettarla nel miglior modo possibile, e a trasmettere le loro competenze ai nuovi arrivati, così che possano farne tesoro ed essere ancora più preparati, avendo già incorporate delle solide basi. Cosa ne pensate?
Di: Redazione Consulcesi Club

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